Fondazione Paolo Grassi- la voce della cultura
Attività svolta
La Fondazione Paolo Grassi – la voce della cultura nasce nel novembre del 2006 e ha lo scopo di raccogliere e diffondere la memoria di Paolo Grassi.
2006-2008
La Fondazione si è dedicata a raccogliere e catalogare la memoria di Paolo Grassi: lettere, articoli, editoriali, rassegne stampa, foto, immagini, interviste, ecc. ecc., con lo scopo di tracciarne il pensiero e consentire a studiosi e studenti di usufruire di questo patrimonio culturale; ha catalogato in una raccolta dal titolo “Il Teatro dalla gestione privata alla gestione pubblica”, 1900 importanti documenti da numerosi archivi, quali il Piccolo Teatro di Milano, il Teatro alla Scala, la Fondazione Luigi Nono, la Fondazione Arnoldo Mondadori – Fondo Rosa & Ballo, il Civico Museo Biblioteca dell’attore del Teatro Stabile di Genova -Fondo Silvio D’Amico, la Fondazione Maggio Musicale Fiorentino – Teatro Comunale di Firenze, l’Archivio Spadoni – Teatro della Pergola di Firenze, Gabinetto Vieusseux – Firenze, il Museo Schmidle di Trieste – Fondo Giorgio Strehler, il Festival di San Miniato. L’obiettivo è di ricostruire gran parte del lavoro di Paolo Grassi e dei suoi collaboratori.
2009
Paolo Grassi-Etica, cultura e politica a 90 anni dalla nascita – Scarica la locandina qui
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25 ottobre 2009
TEATRO STUDIO– Lectio Magistralis
Paolo Grassi– Operatore Culturale–Relatore Carlo Fontana
Introduce Sergio Escobar
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27 ottobre
Auditorium di Milano, Fondazione Cariplo
Presentazione della mostra e del volume
Paolo Grassi, il lavoro teatrale
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29 ottobre
Auditorium di Milano
Concerto per i 90 anni dalla nascita “ messa da Requiem” di Giuseppe Verdi
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31 ottobre 2009
Università degli studi di Milano– Sala Napoleonica
Convegno Paolo Grassi – Il teatro come bene pubblico
2010/2015
“Letture di Paolo Grassi e…”
Ripresa del percorso di ” Letture di Paolo Grassi e…” in varie città italiane.
Dal 2010 abbiamo attraversato l’Italia da Martina Franca a Venezia, Genova; Milano
Ripresa delle Letture con gli allievi della Scuola Paolo Grassi
Martina Franca: Napoli Milionaria,corrispondenza tra Eduardo De Filippo e Paolo Grassi.
Milano: Milano e Paolo Grassi, un teatro per la Città.Nasce l’idea di un teatro Pubblico dopo la guerra.
Milano: Paolo Grassi, un’editoria per il teatro – 1944-1947-Nascono per la casa editrice Rosa e Ballo le collane “Teatro” e “Teatro Moderno” curate da Paolo Grassi
Roma: Il grande maestro- Il carteggio con Silvio D’Amico- Il repertorio in Italia : il teatro che cambia
Firenze: “La Tempesta” Boboli -Maggio Musicale Fiorentino 1948 La prosa al Maggio-Lo spettacolo- Le recensioni
Venezia: Guido Salvini- Direttore Festival Biennale di Venezia- Comitato per il Teatro Nazionale- Le tournées del Piccolo
10 febbraio 2015- Teatro Argentina – Roma
Lettura “Orazio Costa e Paolo Grassi. I mestieri del teatro: regia e organizzazione”
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Pubblicazioni
- Primo Quaderno – Paolo Grassi – Il teatro come bene pubblico Atti del Convegno del 2009 – Passigli Editori – 2011
- Secondo Quaderno – Un teatro per la città – Passigli Editori – 2011
- Terzo Quaderno La nascita del teatro contemporaneo in Italia pubblicazione degli atti dell’inedito Convegno Nazionale del Teatro svoltosi a Milano in collaborazione con la Casa della Cultura dal 18 al 20 giugno 1948 e da noi reperito presso l’Archivio del Museo dell’Attore di Genova nel Fondo Silvio D’Amico. Passigli Editori – 2013
- Quarto Quaderno Atti del Convegno TV e culture. Milano, Italia, Europa in questo volume sono raccolti gli Atti dei Convegni Televisioni e culture (novembre 2013) e La RAI e Milano (giugno 2014) stampato a cura della Fondazione Paolo Grassi-La voce della cultura – dicembre 2014
- Quinto Quaderno Atti del Convegno Media e spettacolo: informazione ormai virtuale? – Novembre 2015
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Inizia il percorso: “Educazione al Teatro e allo Spettacolo”.
Inizia il percorso dell’Educazione al teatro e allo spettacolo nelle scuole di II grado superiore a Milano.
L’obiettivo della Fondazione Paolo Grassi- la voce della cultura è quello di ottenere l’inserimento della materia “ Educazione al teatro e allo Spettacolo “ nelle scuole come materia di studio curriculare.
Anno 2012-2013
Prosegue a Milano presso il Liceo Marconi, il 3° anno di Educazione al Teatro e allo Spettacolo con interventi di insegnanti di generi diversi (attore, regista, costumista, drammaturgo), sul tema “Mimo e Maschera nella commedia dell’arte”. Grazie all’esperienza del primo anno abbiamo modificato il sistema didattico introducendo oltre alla figura dell’insegnante che seguirà i ragazzi dall’inizio dell’anno, il regista (che svolge anche il ruolo di dramaturg) che porterà alla riflessione sul rapporto tra platea e palcoscenico sottolineando l’importanza del suo intervento nel mettere insieme il lavoro di attori, costumista, scenografo e drammaturgo.
2014-2015 -Educazione al Teatro e allo spettacolo
– Liceo Agnesi – Milano
2014-2015
Il teatro di TUTTI
Progetto di Promozione e Educazione al Teatro e allo Spettacolo destinato alle scuole secondarie di II grado. Con il contributo del MIUR la Fondazione amplia l’area del progetto estendendola su territorio nazionale. Il progetto si svolge al Liceo Tito Livio di Milano e al Liceo Giulio Cesare di Bari.
I Mestieri del teatro
Sempre con il contributo del MIUR, dopo la ricca esperienza dell’anno 2015 che ha condotto i ragazzi all’interno del teatro, continua la scoperta della macchina teatrale in tutti i suoi percorsi. Il progetto si svolge all’Istituto Enrico Tosi di Busto Arsizio, al Liceo Machiavelli Capponi di Firenze e al Liceo Giulio Cesare di Bari con rappresentazioni al teatro San Giovanni Bosco di Busto Arsizio il 23 ottobre 2016; all’auditorium del Liceo Salvemini di Bari il 12 novembre 2016; al teatro di Rifredi – Firenze.
2016-2017
Educazione al teatro e allo spettacolo con il contributo della Fondazione Marchi di Firenze (Liceo Copernico, Prato-Istituto Meucci, Firenze) con spettacoli rappresentati al Teatro.
Cicognini di Prato e al Teatro del Cestello di Firenze.
9 aprile 2017 – Spettacolo al teatro Niccolini -“The soul cages” – Scarica la locandina qui
La drammaturgia scritta dai ragazzi
Primo Quaderno Il Teatro di tutti- Sefer Edizioni a cura della Fondazione Paolo grassi –la Voce della cultura, 2015
Secondo quaderno Il Teatro di tutti – I mestieri del teatro- Sefer Edizioni a cura della Fondazione Paolo Grassi –La voce della cultura, 2016
Centenario 2018-2019
- Relazione lavori da 10 gennaio al 31 dicembre 2018
- Proseguono gli Incontri a Fondazione Corrente 31-1-2018
- Prosegue il Teatro di Tutti
- RELAZIONE INCONTRI – Il teatrino dei piccoli- Scuola Rinnovata
Paola Bassani
Ad ogni incontro l’insegnante ha fatto fotografie (la scuola ha l’autorizzazione delle famiglie).
giovedì 8 marzo 2018
PROGRAMMA:
- lettura collettiva delle biografie dei personaggi
- animazione della 1° scena
CONSEGNE:
- trascrivere i dialoghi emersi nelle improvvisazioni (1° scena)
- disegnare il costume del proprio burattino
giovedì 15 marzo 2018
PROGRAMMA:
- disegni dei costumi
- impronta della mano per la costruzione del cartamodello per i vestiti
- animazione della 2° scena
CONSEGNE:
- trascrivere i dialoghi emersi nelle improvvisazioni (2° scena)
giovedì 5 aprile 2018
PROGRAMMA:
- costumi
- rifiniture e accessori
giovedì 12 aprile 2018
PROGRAMMA:
- cappelli
- disegni scenografia
- cartonaggi (mucche)
CONSEGNE:
- colorare i bozzetti per le scenografie
giovedì 3 maggio 2018
PROGRAMMA:
- improvvisazioni
- scrittura copione
giovedì 10 maggio 2018
PROGRAMMA:
- improvvisazioni
- scrittura copione
giovedì 17 maggio 2018
PROGRAMMA:
- improvvisazioni
- scrittura copione
giovedì 24 maggio 2018
PROGRAMMA:
- pittura scenografia
- costruzione oggetti di scena
- cartonaggi (mucche)
CONSEGNE:
- memorizzare il copione
giovedì 5 giugno 2018
PROGRAMMA:
- prove
giovedì 7 giugno 2018
PROGRAMMA:
- prove
venerdì 8 giugno 2018 spettacolo
Alcune considerazioni positive:
- i bambini/e hanno lavorato da soli senza la mia presenza dietro la baracca (sono intervenuta solo all’inizio per aiutare Leon a mettere il burattino e nel momento di difficoltà nella scena collettiva). Sono contenta perché denota una sicura consapevolezza dello sviluppo drammaturgico e del proprio ruolo
- alcuni bambini/e hanno continuato ad inventare piccole variazioni. Sorprendente per me quel “Imparerai…” come chiusa dello spettacolo pronunciata dalla moglie del conte e non prevista!
- alcuni bambini/e hanno, in presenza di pubblico, “tirato fuori” una voce che non avevano mai avuto
- guardandoli dal lato in cui mi ero sistemata ho notato che, con molto rispetto e compostezza, si aiutavano fra loro
- sono contenta che i genitori mi abbiano avvicinato per dirmi che i propri figli erano entusiasti del lavoro, in particolar modo mi ha commosso la mamma di Leon (il bambino con difficoltà e che non sempre durante il percorso pensavo di essere riuscita a coinvolgere fino in fondo)
Prosegue “Il corpo racconta” laboratorio Scuola Istituto Puecher- I grado superiore
Silvia Coggiola: relazione finale
Ci sono tanti modi di fare teatro; noi siamo partiti dal chiederci il senso di fare teatro a scuola.
Il percorso teatrale che i ragazzi hanno attraversato è nato dal presupposto di considerare il teatro come un’esperienza di gruppo dove non esistono leader o protagonisti principali e dove non esiste un copione preesistente. Un teatro di gruppo inventato dai ragazzi e con i ragazzi. L’attenzione è principalmente posta sulle relazioni, sull’essere e sentirsi un gruppo. Ogni ragazzo/a manifesta le proprie caratteristiche, ma sempre dovendosi confrontare con le istanze che essere gruppo comporta. In questo percorso il teatro è considerato come strumento utile per la crescita, per allenare l’immaginazione, accrescere l’autostima, la capacità di esprimersi, creare e relazionarsi con gli altri. Un’esperienza episodica rispetto alla propria vita, ma non per questo futile e poco importante, in un’ottica che vede il teatro capace di attuare nel tempo significative trasformazioni comportamentali degli individui.
Lo spettacolo non è l’obiettivo del lavoro, ma è solo una possibile tappa di un percorso che può avere tempi, reazioni ed esiti diversi a seconda delle caratteristiche del gruppo; un percorso durante il quale il conduttore guida, stimola e tutela il processo creativo, ma senza deciderne i contenuti.
A livello teorico-metodologico il lavoro ha fatto riferimento al Teatro degli Affetti[1], modello di intervento teatrale che prevede al suo interno determinate fasi di lavoro. Un percorso orientato al TdA è caratterizzato dall’attenzione ai percorsi evolutivi, espressivi e relazionali del gruppo e del singolo, dal valore dato al processo di lavoro senza la usuale prevaricazione del principio di prestazione su quello di relazione.
Il ruolo dell’insegnante.
Il ruolo dell’insegnante di riferimento è molto importante in questo processo di lavoro. Secondo il metodo del Teatro degli Affetti l’insegnante può essere infatti un conduttore ausiliario attivo. Il conduttore ausiliario attivo ha il compito di essere d’ausilio al conduttore senza entrare nel merito della progettazione. È presente all’attività laboratoriale, che ausilia, senza entrare in merito ai momenti elaborativi del gruppo di tipo drammaturgico e rappresentazionale. Il suo ausilio consiste nell’amplificare le indicazioni del conduttore ripetendo al singolo o al gruppo l’indicazione data dal conduttore. Si vuole così portare avanti la ricerca intorno al ruolo che può svolgere l’insegnante durante il laboratorio, superando il concetto di semplice osservatore. Il presupposto è quello di considerare l’insegnante come fertile risorsa interna all’attività laboratoriale. Il clima collaborativo è molto importante tanto più laddove esistano situazioni di classe da sostenere e contenere.
Il Prof. Gianni Ascione, insegnante di riferimento della classe, si è fin da subito dimostrato collaborativo e interessato al percorso. Il conduttore e l’insegnante si sono incontrati durante tutto il percorso per valutare l’esperienza dal punto di vista processuale della classe e dei singoli partecipanti. Costante e fondamentale è stato il confronto sulle dinamiche di gruppo e sulle difficoltà dei singoli.
Descrizione ed evoluzione del gruppo
Dal punto di vista dinamico-relazionale, la classe ha affrontato momenti di difficoltà. In particolare sono emerse difficoltà da parte di due ragazzi (un ragazzo e una ragazza): difficoltà a introiettare i codici di lavoro, difficoltà nel lavoro in sottogruppi e nei momenti di confronto con gli altri, difficoltà a restare nel gruppo e a essere collaborativi; in alcuni momenti si sono manifestati oppositivi nei confronti dei compagni e del lavoro. Ecco allora che, tanto più in simili situazioni, un percorso teatrale rappresenta un’occasione utile per aiutare a far emergere e ad affrontare le difficoltà, ad avere altri strumenti, per aiutare i singoli e la classe a superare resistenze e dinamiche relazionali interne al gruppo pregresse e a riuscire a collaborare con gli altri. Un modo nuovo per conoscere, scoprire, ascoltare e confrontarsi con l’altro. Il laboratorio ha l’intento di offrire ai ragazzi un’esperienza creativa, per scoprire nuove possibilità di incontrare, comunicare e creare insieme. Sono esperienze di “relazioni” e di “fiducia” che alimentano e facilitano i processi di apprendimento e di conoscenza. L’obiettivo principale è quello di offrire la possibilità, attraverso il gioco del teatro, di allenare le emozioni, l’immaginazione, la creatività, la fiducia e l’autostima.
La conduzione ha tenuto conto delle caratteristiche del gruppo, proponendo diversi stimoli, di teatro gestuale e di teatro di figura, che potessero essere suggestivi e coinvolgenti. Si è partiti da stimoli che coinvolgessero il singolo e il gruppo, per arrivare successivamente – come obiettivo – al lavoro in sottogruppi, momento in cui riuscire a confrontarsi e collaborare.
La classe ha manifestato progressi e miglioramenti. La ragazza dopo alcuni incontri, grazie anche al lavoro svolto in classe dall’insegnante, ha iniziato a essere molto collaborativa e si è riusciti a coinvolgerla. Le dinamiche relazionali con i compagni sono migliorate. Il ragazzo ha dato nel tempo fiducia al conduttore, fiducia che si è manifestata anche nel momento di restituzione finale ai genitori, ma sono rimaste alte, anche a fine anno, le tensioni con i compagni. La classe ha manifestato di riuscire però gradualmente a trasformarsi in un gruppo capace di sostenere le difficoltà dei singoli, riconoscendo i problemi relazioni, in particolare con il sopracitato ragazzo, senza andare in ulteriore conflitto.
Dal punto di vista espressivo-creativo l’obiettivo è stato quello di aumentare l’autonomia creativa dei singoli individui. I ragazzi sono stati condotti alla scoperta di un teatro che non nasce da copioni preesistenti, ma dalle emozioni, le immagini, le azioni nate durante il laboratorio. Un teatro fisico, di gesto e movimento.
Il tema proposto quest’anno è stato proprio un lavoro sul corpo, prima che sulla parola, da qui il titolo “Il corpo racconta”. Un gesto della mano, un movimento del corpo può nascondere una storia; indossando un cappello o un pezzo di stoffa possiamo trasformarci in un personaggio. Per giocare con il movimento, l’immaginazione e le emozioni si è scelto di lavorare su diversi materiali e tecniche, utili nel potenziare le capacità emotive, gestuali e creative: carta, stoffe, cappelli, cornici, ombrelli e ancora il teatro delle ombre e il teatro di figura. Semplici giochi teatrali per conoscere i codici del teatro e allenarsi a utilizzarli, per poi, l’anno prossimo, lavorare su contenuti e testi.
Negli incontri si è lavorato su:
- la trasformazione dell’oggetto: come può nascere una storia da un foglio di carta, una stoffa rossa, una sedia, un ombrello, un cellophane, un cappello?
- il teatro d’ombre
- il lavoro sullo spazio e le camminate
- il gioco dello specchio
- la sagoma del proprio corpo su un grande foglio come stimolo gestuale
- l’improvvisazione – individuale, in coppia, in sottogruppi casuali
- primi elementi di scenografia.
Restituzione finale ai genitori
I genitori a fine anno hanno potuto partecipare a un momento di restituzione finale del lavoro svolto: un momento di confronto per restituire il senso dell’esperienza svolta e il tipo di proposta teatrale.
L’incontro finale ha rappresentato un momento in cui si sono aperte le porte del laboratorio teatrale per condividere con genitori e insegnanti l’esperienza attraversata dai ragazzi, mostrando il punto in cui era arrivato il lavoro. Non uno spettacolo, ma una restituzione del senso del laboratorio teatrale proposto. Per la restituzione del lavoro si è scelto dunque di utilizzare volutamente come luogo la stessa classe dei ragazzi, luogo capace di trasformarsi attraverso l’azione teatrale e che rimanda fortemente al senso del fare teatro a scuola.
I genitori hanno assistito a un semplice gioco teatrale, riprendendo il lavoro svolto durante l’anno: cinque quadri, a partire da un’impronta colorata di sé che ogni ragazzo ha lasciato su un grande foglio bianco. Tanti possibili inizi di storie da riconoscere, inventare, costruire. Sono stati gli stessi ragazzi a scegliere quali azioni teatrali proporre ai genitori, fra le tante agite durante il laboratorio. Si è poi scelto un filo rosso che unisse i singoli quadri e l’azione così composta è stata poi fissata e provata durante gli ultimi incontri del laboratorio, iniziando così a sviluppare anche l’importante tema del montaggio e ripetizione di un’azione teatrale.
Importante, sul tema dell’oggetto teatrale, è stato l’incontro con lo scenografo Marco Muzzolon che ha aiutato i ragazzi a entrare nel mondo della trasformazione dell’oggetto quotidiano in un oggetto capace di raccontare ed evocare storie: ecco che un semplice ombrello e un pezzo di cellophane si trasformano in una medusa che si muove nell’aria, una cornice in uno specchio che non c’è, una stoffa in una storia…
L’incontro finale è stato un momento importante di partecipazione, concentrazione, serietà, coesione e divertimento. I ragazzi hanno manifestato il desiderio di proseguire l’attività.
Si riportano alcune parole che abbiamo chiesto all’insegnante e ai ragazzi, inserite nel programma di sala offerto durante la restituzione finale ai genitori.
Le parole dell’insegnante, Prof. Gianni Ascione
Dove? Il laboratorio di teatro si è svolto nella palestrina della scuola, uno spazio che è stato pian piano riconosciuto dagli allievi, distinto, agito. Uno spazio che, divenuto scenico, si è riempito del loro modo di essere, delle loro emozioni, assumendo ogni volta varie forme e trasformandosi in segno tangibile. Abitare quel luogo, ha fatto sì che i ragazzi lo abbiano sentito proprio, protetto, riempito di racconti personali. Uno spazio così inteso potrebbe rappresentare la premessa all’apprendimento a scuola, il cui motore sia innescato dall’emozione che permette di ancorare le nozioni ad una memoria a lungo termine. Nell’ultimo periodo il gruppo ha lavorato nella propria classe. Uno spazio tradizionale, con cartine geografiche, lavagne, banchi, armadietti. Un luogo che, come suggerisce il teatro, dovrebbe essere prima riconosciuto, individuato, agito, e messo al servizio dell’apprendimento. Un teatro prestato alla scuola, dunque, i cui metodi e strumenti diventano premesse indispensabili per la formazione scolastica e che forniscono una preziosa finestra sul mondo.
Chi? Al centro di tutto chi c’è? L’allievo, protagonista del processo creativo, che si muove in uno spazio e comincia a scoprirsi attraverso il corpo e il gioco del teatro che attiva l’immaginazione ed è in grado di trasformare il senso del pudore in possibilità espressiva. Il giudizio è sospeso. Attraverso tale sperimentazione, l’allievo comincia a distinguersi, ad identificarsi come persona. Lo fa attraverso il gruppo, con cui impara a convivere, dove il conflitto si trasforma in occasione per risolvere le “situazioni date”. Un gruppo che, giunto al suo stato di maturazione, permetterà al singolo di fidarsi e affidarsi.
Durante le prove per la lezione aperta finale, è emerso il senso di questo laboratorio in cui “l’impronta” del singolo ha iniziato ad affiorare e a prendere forma: di Cesar, Yayha, Mostafa, Milly, Kirolos, Francesca, Deb, Chloe, Gabriele, Sara, Jacopo, Davide, Deborah, Marco, Jessica, Mehedi, Laura, (Nicolas, Raghd).
Le parole dei ragazzi sul laboratorio svolto
“Mi ha aiutato a essere più sicuro di me stesso”.
“È stato bello rappresentare e liberare le emozioni”.
“Mi ha aiutato a far emergere le mie potenzialità nascoste”.
“Mi è servito a conoscere le persone non solo per quello che sembrano, ma anche per il loro lato interiore”.
“Mi ha aiutato a collaborare con gli altri”.
“Ho imparato cose nuove. E quando facciamo teatro non facciamo antologia”.
“Ero contento perché saltavo le lezioni”.
“Mi sono divertito”.
“Sono felice”.
“Mi è servito per stare e conoscere di più i miei compagni”.
“Un’esperienza, come un’avventura. Mi sono divertita un sacco”.
“Ho provato gioia quando abbiamo fatto le meduse, perché mi sembrava di essere tra le nuvole con l’aria che mi attraversava”.
“Mi sono piaciuti gli oggetti, sono fantasiosi”.
“Grazie al teatro ho fatto amicizia più in fretta”.
“È stata un’esperienza fantastica. Non pensavo che fosse così bello, adoro teatro!”
“È come avevo pensato, mi sono divertita un sacco ed è grazie al teatro che la classe è migliorata a livello delle relazioni”.
“Mi sono divertito molto e ho fatto amicizia con chi prima mi stava antipatico”.
RESTITUZIONE FINALE con i genitori e insegnanti: giovedì 7 giugno pomeriggio
Nota sul calendario. Si è riscontrato che sia a livello dinamico-relazionale, sia a livello espressivo-creativo, non è funzionale sospendere il lavoro per due o più settimane, tanto più con un gruppo con queste caratteristiche. Pensando al futuro e al lavoro previsto per l’anno prossimo, la cadenza settimanale sarà fondamentale per garantire al gruppo la continuità di lavoro.
Ringraziamenti
Si ringrazia Gianni Ascione per la disponibilità.
Si ringrazia Marco Muzzolon per l’aiuto e la collaborazione.
Si ringrazia Francesca Grassi per aver voluto e creduto nel progetto, importante occasione di crescita e trasformazione dei ragazzi.
Prosegue il laboratorio “I mestieri del teatro” al Liceo Agnesi
La sfida di questo progetto, per quanto riguarda il mio ruolo di docente/regista era di montare uno spettacolo in un tempo contingentato, con un gruppo di adolescenti che non avevano nessuna esperienza di recitazione. I primi incontri sono stati dedicati alla lettura e al commento del testo prodotto dal reparto di drammaturgia guidato da Daniele Milani. I ragazzi sono stati invitati a commentare il testo, esaminandone gli snodi principali e cercando di mettere a fuoco i personaggi e la loro evoluzione. Era fondamentale in questa fase che gli allievi comprendessero e facessero propri i temi di cui lo spettacolo avrebbe trattato. Il dibattito con loro è stato vivo e stimolante, mai calato dall’alto, ma sempre partecipato e questo sicuramente anche grazie alla validità del lavoro svolto dai loro compagni drammaturghi e dal docente. Il tema del bullismo e ancor di più dell’essere accettati in un gruppo è risultato vincente, così come ha funzionato benissimo il fatto che nel testo venissero rappresentati non soltanto gli studenti ma anche i genitori e i docenti, in una parola: il loro mondo.
Considerato che quello che si sarebbe allestito sarebbe stato un primo studio dello spettacolo (il progetto ha struttura biennale) e tenuto conto dei tempi ristretti e del fatto che il testo di riferimento fosse un trattamento (quindi un riassunto per scene, senza i dialoghi), ho proposto ai ragazzi di preparare una versione di Teatro di Narrazione, come primo step, in cui loro avrebbero raccontato la storia coralmente, come se fossero i testimoni della vicenda. Gli allievi hanno però insistito nel voler recitare i personaggi, credo sia per una difficoltà di immaginare lo spettacolo in uno stile a loro non conosciuto, perché meno convenzionale, ma anche e forse sopratutto per una voglia di fare propria la vicenda narrata, di viverla in prima persona. Si è quindi proceduto a fare delle improvvisazioni sulle singole scene del testo per costruire i dialoghi, entrare nelle situazioni e nei personaggi e per cominciare a identificare in modo libero le affinità tra ogni singolo allievo e i personaggi da assegnare. In questo modo gli studenti hanno potuto provarsi su differenti profili e capire quale erano quelli più adatti a loro. Questa modalità di lavoro, anche se rischiosa, in quanto meno pratica ai fini delle tempistiche di montaggio, si è rivelata proficua perché ha permesso che la successiva assegnazione dei ruoli fosse meno calata dall’alto e più comprensibile e accettabile per tutti. I ragazzi sono stati molto diligenti e accurati nel redigere un copione con i dialoghi scaturiti dalle improvvisazioni. Dopo ogni lezione ognuno di loro si incaricava di trascrivere una delle scene lavorate, condividendole via mail con tutti. La lezione successiva per prima cosa si faceva una lettura dei testi ed eventuali correzioni. Via via che con le improvvisazioni avanzava la creazione dei dialoghi cominciava a prendere vita il montaggio dello spettacolo. Una volta decisi i ruoli si è fatta una lezione insieme al reparto di scenografia e costumi condotto da Roberta Monopoli. Lei e le sue allieve sono state molto brave a recepire la direzione che stava prendendo il lavoro e questo ha permesso di arrivare molto rapidamente ad una visione estetica comune e condivisa. Si è deciso in questa sede di coinvolgere il reparto scenografia e costumi nello spettacolo stesso, sia per quanto riguarda i cambi scena che di costumi degli interpreti, in modo da renderli il più possibile partecipi del processo e del suo esito finale. Un passaggio delicato è stato quello, una volta redatto l’intero testo, di assegnare i ruoli. In un confronto a tre tra me, Roberta e la professoressa Annarosa Bosco che mi affiancava nelle lezioni, si è optato per assegnare a due allieve il ruolo di Beatrice, in modo da premiare il loro impegno su quel personaggio e da non creare sbilanciamenti di distribuzione delle parti, in quanto la protagonista era praticamente presente in tutte le scene, e si voleva mantenere il più possibile la dimensione corale dello spettacolo. La professoressa Bosco è stata di grande aiuto in questa scelta, così come Roberta Monopoli che ha trovato una soluzione a livello di costume per far sì che due interpreti diverse potessero risultare molto simili agli occhi del pubblico.
Lo spettacolo al Teatro Filodrammatici, pur essendo un primo studio per arrivare allo spettacolo finale, ha ottenuto un grande consenso da parte del pubblico di genitori e studenti e corpo docente del Liceo Agnesi. Le allieve di scenografia e gli interpreti sono stati molto bravi a gestire l’emozione e la fatica di lavorare un giorno intero in teatro. Per i ragazzi è stata importante sia la soddisfazione dei complimenti ricevuti, che quella di vedere “compiuto” il loro lavoro, trasportato dalle aule della scuola in un luogo, il teatro, dove le luci e l’atmosfera e la magia della platea, hanno valorizzato tutti i loro sforzi.
Fondamentale è stato l’apporto ed il supporto della professoressa Annarosa Bosco, che con la sua presenza attiva e costante e partecipata ha permesso di risolvere sia difficoltà logistiche che relazionali tra e con i ragazzi del progetto.
Infine un sentito grazie a Francesca Grassi e alla Fondazione Paolo Grassi, per il suo apporto organizzativo, per il suo sostegno e per aver dato vita ad un progetto che integrando in un percorso formativo che impegna i ragazzi su diverse professionalità e competenze, oltre a permettere loro di conoscere meglio l’Arte del Teatro, ha il merito di prepararli alla vita e al lavoro, dove ognuno può crescere e migliorarsi mettendo le sue migliori risorse e abilità al servizio di un progetto comune e assumendosi la responsabilità di fare parte di una comunità e della sua crescita.
Spettacolo al teatro Filodrammatici 26 settembre 2018
26 ottobre 2018 – Convegno “Paolo Grassi-una vita per la cultura”
Paolo Grassi. Una vita per la cultura
Convegno promosso dalla Fondazione “Paolo Grassi – La voce della cultura”
Milano, Sala del Grechetto a Palazzo Sormani.
Venerdi 26 ottobre 2018 – (9.00-18.00)
In prossimità della ricorrenza dei cento anni dalla nascita di Paolo Grassi – la Fondazione Paolo Grassi-La voce della cultura ha aperto con un rilevante convegno il programma del “centenario”, programma in cui a fine gennaio del 2019 è collocata una mostra Palazzo Reale a Milano dedicata alla multiforme attività di un grande organizzatore culturale del ‘900 italiano.
Il convegno si è articolato in cinque sessioni: l’attualità delle idee di Grassi; la sua esperienza in campo editoriale; la centralità del tema della “invenzione di nuovi pubblici”; il teatro come progetto e come formazione degli operatori; l’internazionalizzazione della cultura; il rapporto con la politica e le istituzioni (in cui è collocata anche la sua esperienza di presidente della Rai).
25 relatori – molti dei quali con legami professionali e umani con Paolo Grassi – hanno alternato testimonianze e analisi attorno ad una intensa e articolata esperienza che va dalle fondamenta culturali della ricostruzione a Milano per seguire tratti di storia di antiche e nuove istituzioni della cultura e dello spettacolo.
Dopo i contributi di apertura (Stefano Rolando per Fondazione “Paolo Grassi”, Stefano Bruno Galli per Regione Lombardia, Arnoldo Mosca Mondadori per Fondazione Cariplo), il sindaco di Milano Giuseppe Sala ha ricordato l’imprescindibilità del contesto milanese della “ricostruzione” nel profilare un modello di rapporti tra istituzioni, cultura e società che ha fatto scuola in Italia e in Europa. Ferruccio de Bortoli ha introdotto il profilo di un operatore polivalente alle prese con le discontinuità del cambiamento culturale e civile del dopoguerra: “Un costruttore dell’Italia migliore, che ci fa oggi interrogare sul futuro del nostro Paese, sulla sua identità, sul senso della storia repubblicana”. Con la moderazione dei panel, al mattino di Mimma Guastoni e al pomeriggio di Stefano Merlini, tanti operatori, studiosi, rappresentanti di istituzioni e testimoni di passaggi noti e meno noti nella vita di Grassi, che ebbe fine nel 1981 a soli 62 anni. Gianni Cervetti ha profilato il clima umano e culturale degli anni più fervidi di quella esperienza. Sulle esperienze in editoria hanno parlato Stella Casiraghi, Luisa Finocchi e Massimo Vitta Zelman. Sulle vicende della promozione della cultura e della fruizione del teatro sono intervenuti Giovanni Soresi, Marco Angius e Emilio Sala. Sulla formazione degli operatori, i contributi di Bruno Fornasari, Umberto Angelini e Antonio Calbi. Andrèe Ruth Shammah ha detto: “Gran parte di quello che so oggi lo devo a Paolo Grassi e alla sua capacità di trasmettere, condividere la propria esperienza e ame a agli altri suoi allievi”. Maria Di Freda e Alessio Vlad hanno portato dati e riflessioni sul tema dell’internazionalizzazione culturale a partire dalle istituzioni in cui Grassi ha operato, con particolare attenzione alle vicende del Teatro alla Scala. Lodovico Festa e Claudio Martelli hanno richiamato convergenze e divergenze dei rapporti di Paolo Grassi con la politica, sempre in un quadro di tensione verso l’autonomia delle dinamiche culturali. Fabio Francione ha fatto cenni alla prospettiva della mostra di Palazzo Reale a gennaio. Infine le testimonianze di Giulia Lazzarini (nelle vicende del Piccolo Teatro), di Angelo Foletto (nelle vicende della Scala) e di Stefano Rolando (nelle vicende della Rai, in particolare attorno al varo della terza rete tv).
Francesca Grassi (figlia di Paolo Grassi) e Davide Rampello (presidente della Fondazione) annunciando il convegno avevano detto: “Un convegno di studio, perché c’è ancora tanto da scoprire e da interpretare riguardo all’immenso lavoro fatto da Paolo Grassi nel corso delle sue esperienze. Ma anche un convegno di ricostruzione storico-culturale, perché il cambiamento di sistema è stato rilevante e bisogna dare ai giovani la possibilità di cogliere le vicende nelle compatibilità di un tempo difficile. E in terzo luogo un convegno di sentimenti, perché il ricordo di Grassi nella organizzazione della cultura di qualità è ancora molto vivo e lascia legittime nostalgie e comunque utili ammaestramenti”.
Ottobre 2018
Educazione al Teatro e allo spettacolo
Il teatrino dei piccoli
Riprende il 2° anno Istituto scolastico La Rinnovata- Milano
2° anno- LA MASCHERA
Laboratorio di costruzione di maschere in carta – Marco Giacomini
Scuola Secondaria di Primo Grado – “G. Puecher”
TEATRO IN MOVIMENTO 2
Laboratorio di espressività teatrale– Silvia Coggiola
Classe 2C
Anno 2018-2019
Il laboratorio proposto vuole rappresentare un lavoro di continuità con il lavoro svolto nell’anno scolastico 2017-2018 con la classe 1C. Se durante il primo anno l’attenzione da un punto di vista dinamico-relazionale è stata posta sul gruppo e sul riuscire a introiettare i codici di lavoro, l’anno prossimo l’attenzione – pur continuando a sostenere il lavoro di gruppo – andrà lentamente a spostarsi anche sul singolo individuo. Dal punto di vista evolutivo-creativo il lavoro intende sviluppare il lavoro delle azioni fisiche dell’anno precedente, introducendo oltre al gesto, il lavoro sulla parola e sulla voce.
Al Liceo Agnesi “ I mestieri del teatro”
Iniziano i corsi del 2° anno
Anna Merlo -Tecnico luci e suono
Riccardo Mallus -regia- Prove
Antonietta Magli -addetto alla comunicazione, promozione e ufficio stampa
Francesca Serrazanetti -organizzatore dello spettacolo dal vivo, con particolare attenzione al teatro-
progettazione e gestione di eventi culturali
Carolina Pedrizzetti -amministratore di compagnia/formazione artistica-
addetto alla gestione di spazi di spettacoli / produttore esecutivo
settembre 2018
Mostra Paolo Grassi-“…senza un pazzo come me, immodestamente un poeta dell’organizzazione”
Proseguono i lavori di ricerca documenti e fotografie per la Mostra a Palazzo
2012
Convegno: 10 dicembre 2012 – Sala Buzzati – Fondazione Corriere della Sera – Scarica la locandina qui
“AUTONOMIA DELLA CULTURA E POTERE POLITICO”
2013
Convegno : 29 novembre 2013 – Sala Buzzati – Fondazione Corriere della Sera.
“TELEVISIONI E CULTURE” – Scarica qui la locandina.
Un titolo al plurale. Per riconoscere percorsi, tradizioni e cambiamenti.
Uno sguardo agli anni cruciali della trasformazione della tv in Europa e ai modi con cui la relazione con il contenuto culturale è cambiato per tutti: players, istituzioni, pubblici e sistemi creativi.
5 giugno 2013- Teatro Argentina – Roma
Presentazione del terzo quaderno della Fondazione: La nascita del teatro contemporaneo in Italia. Scarica qui la locandina.
SEMINARI
corsi annuali a Milano in collaborazione con lo IED.
Teoria e tecnica della ripresa
Inizia la collaborazione con l’Istituto IED di Milano in cui la Fondazione Paolo Grassi mette a disposizione una parte di due borse di Studio per il Corso di teoria e tecnica di ripresa con fotocamera e video- camera di fotografia dello spettacolo compresa post produzione, editing, layout.
VOCE LIBERA
ottobre 2013 – giugno 2014
ottobre 2014 – giugno 2015
Progetto “Voce Libera”. Il progetto, promosso dalla Fondazione Paolo Grassi – la voce della cultura in collaborazione con Radiocemat, nasce allo scopo di alimentare e sviluppare spazi di discussione su varie tematiche di rilevante importanza nel panorama culturale e sociale contemporaneo.
Si tratta di “dar voce” a specialisti, ricercatori e giovani studenti attraverso l’utilizzo di canali di comunicazione – quale la radio in streaming – capaci di creare uno spazio di interazione e discussione ampio e partecipativo, per far emergere esigenze e problematiche, relative ai diversi settori culturali e sociali di riferimento, tradotte e redatte, infine, in veri e propri documenti propositivi da inviare ai decisori politici e istituzionali del nostro paese. Nello specifico, gli incontri si sviluppano in 10 sessioni da realizzarsi a Milano in diverse sedi universitarie e istituzionali, ognuno dei quali trasmesso in streaming su Radiocemat; ogni incontro prevede il coinvolgimento di professori universitari e studenti, scelti in base alla tematica di riferimento, e la partecipazione del pubblico, possibile grazie allo strumento di comunicazione messo in campo. Le tematiche affrontate affiancano i “momenti culturali, politici e sociali” di Milano mese per mese, attualizzando e calando nella realtà i dibattiti che abbracciano vari campi culturali di interesse, dalla moda al giornalismo, dalla musica
all’economia, dalla lettura all’architettura. Alla fine di ogni incontro viene redatta una lettera di proposta, resa pubblica, da inviare alle istituzioni.
“Voce libera” rilancia l’oralità come forma primaria di espressione ; il recupero dell’uso del linguaggio per costruire e dare vita in un grande collettivo a nuovi progetti attraverso una “moderna piattaforma “come strumento immediato e semplice interfaccia per far ascoltare la propria voce, il proprio pensiero, e la propria “partecipazione attiva”, partecipando a dibattiti su temi caldi dell’agenda politica, sociale, culturale riferita al sistema della comunicazione e della divulgazione della notizia.
In particolare, attraverso “Voce libera” si tende a valorizzare la modalità dialettica, come svolgimento produttivo di idee specificatamente culturali, che vede protagonisti rappresentanti istituzionali, professionisti del mondo intellettuale, e giovani discussant, testimonial del panorama sociale del futuro che è alle porte. In questo senso, “Voce Libera” è un progetto di ieri, di oggi e di domani, uno spazio di incontro sonoro e concreto che permette di legare la memoria all’innovazione tecnologica, le esperienze dei professionisti alla voce dei più giovani, creando in tal modo una rete culturale e sociale che attraverso la voce spazia nel tempo per profilare il domani. Scarica qui la locandina.
2014
6 giugno 2014 – Palazzo Pirelli – Regione Lombardia.
Convegno: LA RAI E MILANO – STORIA CONTROVERSA, PROSPETTIVA NECESSARIA – Scarica qui la locandina.
Tv e cultura. Un tema di sviluppo naturale. Il ruolo e il futuro della Rai a Milano. Tema “grassiano” per eccellenza. Dossier di quegli anni voluto da Carlo Tognoli e dal Comune di Milano (in sinergia con l’andata di Grassi alla Rai) rimasto lettera morta. Trenta anni di ipotesi che si sono per lo più vanificate. Ora arriva l’Expo e Milano viene considerata “portale” per la competitività europea e globale del paese. Soprattutto a Milano c’è un sistema cultura/creatività/ economie vitali che ha bisogno di voce e di stare dentro le logiche produttive della tv.
27 marzo 2014-Senato della Repubblica Italiana
Lettura : In occasione della Festa del Teatro è stata eseguita in Senato una Lettura di documenti tratti dal 3° Quaderno “ La nascita del Teatro contemporaneo in Italia”.
Testimonianze estratte dal Convegno del 1948 tenutosi a Milano alla Casa della Cultura.
2015
20 novembre 2015 – Palazzo Sormani- Sala del Grechetto – Milano
Convegno “ MEDIA E SPETTACOLO. UNO SPAZIO ORMAI VIRTUALE?” Scarica qui la locandina.
Il convegno riveste una particolare importanza poiché vede per la prima volta uniti in unico soggetto propositivo della riflessione e della discussione, tre realtà che operano con particolare attenzione nel mondo culturale italiano, la Fondazione Paolo Grassi, l’Anct Associazione Nazionale Critici di Teatro e l’Associazione Nazionale Critici Musicali, i cuoi rappresentanti e associati metteranno a fuoco le differenti problematiche del settore individuandone i punti di convergenza e quelli di divergenza, al fine di costruire una
nuova strategia di lavoro e collaborazione che tenga presente con la massima attenzione il formarsi di nuovi “soggetti critici” che prendono forma ed importanza nel mondo delle comunicazioni, e tesa quindi alla progettazione di un sistema qualificato di formazione delle competenze, ed alla costruzione di rapporti internazionali con le realtà europee che operano nel mondo dello spettacolo.
13 marzo 2015– Teatro Argentina- Roma
Presentazione pubblicazione “TV e culture. Milano, Italia, Europa”
2016
25 novembre 2016 – Palazzo Sormani- Sala del Grechetto – Milano
Convegno “RICOSCENERE IL NUOVO. ARTE, MUSICA, TEATRO” – Scarica qui la locandina.
Una giornata di riflessione sulla capacità del mondo della cultura e del pubblico di riconoscere il senso e il valore della nuova creatività nel campo dell’Arte (arti visive, teatro e musica). La fine delle tradizioni e l’assoluta libertà pongono l’artista nella condizione di essere responsabile per ogni decisione che prende, senza convenzioni da rispettare o traguardi precostituiti da raggiungere. Ma come riconoscere ciò che è solo un prodotto artistico effimero, dettato solo dalla volontà di distinguersi, da un’opera che innova in profondità il nostro modo di essere e la nostra sensibilità?
Incontri a Fondazione Corrente
Teatro- 1° dicembre 2016- Scarica qui la locandina.
Bertolt Brecht al Piccolo Teatro
Il ruolo di Paolo Grassi
Alberto Benedetto
Alberto Bentoglio
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Musica –16 febbraio 2017
La musica per lo spettacolo – Scarica qui la locandina.
Fiorenzo Carpi – Gino Negri-
Arlecchino-Il campiello – La tempesta- L’anima buona di Sezuan- Il giardino dei ciliegi-
Martina Carpi- Antonello Negri
Davide Verga- Marco Moiraghi
Martina Carpi legge alcune lettere tra Grassi e Carpi e Grassi e Negri.
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14 novembre 2017
La pittura di scena – teatro lirico – Scarica qui la locandina.
Alberto Savinio- Edipus Rex– Teatro alla Scala 1948-
Felice Casorati-
Ezio Frigerio- Le nozze di figaro– Teatro alla Scala ’72- Simone Boccanegra -Teatro alla Scala ‘73
Pittori in scena nel ‘900
Carlo Sisi- storico dell’arte
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Arte – 31 gennaio 2018
La pittura di scena – teatro di prosa
Savinio – Birolli (lettera a Grassi 1-12-1942)
Luigi Veronesi- rivista Palcoscenico -1941- Deianira Amico
Gianni Ratto- L’albergo dei poveri ’47- Emilio Sala
Ezio Frigerio- Arlecchino – 1956- Re Lear 1972- Mara Grazia Gregori
2017
30 ottobre 2017- Chiostro Nina Vinchi
Agenda “L’indagine sull’agenda di P. Grassi dal 25 aprile 1945 al 14 maggio 1947”. Scarica la locandina qui.